STORIA
BRUSCHI GIOIELLERIA
Dal 1890 al 2009: 120 anni di attività
Iniziata da Gioacchino Bruschi commerciante ambulante di coralli, di origine abruzzese. Con la famiglia si trasferì a Valmontone nel 1890 e aprì nel centro storico, in Corso Garibaldi, un negozio per la vendita di preziosi. Morì nel 1925, lasciando a suo figlio Annibale l'attività commerciale.
Tra la prima e la seconda guerra mondiale Valmontone venne distrutto dai bombardamenti, e Annibale nel 1949 chiese ed ottenne una licenza come ambulante per la vendita di preziosi, per continuare ad esercitare anche in un periodo di grande difficoltà.
Non appena completati i nuovi locali, riuscì negli anni 50 a riaprire un negozio sempre a Valmontone in Via S. Antonio (attuale sede della Gioielleria).
ll 5 Maggio 1968 gli venne riconosciuto dalla Camera di Commercio ed Artigianato di Roma, un premio per la "Fedeltà al lavoro ed il progresso economico per la vendita di preziosi" in Valmontone da 42 anni, conferendogli una Medaglia d'Oro. Proseguì l'attività con suo figlio Dino che lo affiancò fino al 1980, anno in cui Annibale morì.
Dino gestì il tutto sino al 1982 quando scomparse prematuramente a soli 46 anni proprio per difendere l'attività che egli stesso aveva ulteriormente accresciuto, sicché da allora la gestione passò alla moglie Adriana Attiani ed ai suoi figli Letizia e Roberto Bruschi tutti operando con passione e dedizione.
Nel 1993 rinnovarono ed ampliarono il negozio dedicando spazio oltre che alla gioielleria, oreficeria ed orologeria, anche all'argenteria e articoli da regalo, offrendo un assortimento sempre più completo alla loro clientela.